Michela e la sua capacità di reinventarsi a Fuerteventura

di Alessandra Ros

 

In questi giorni ho intervistato Michela Brovelli, receptionist nella SPA del Gran Hotel Atlantis Bahía Real***** di Corralejo ed ho trovato molto interessante approfondire oltre alla sua storia personale che l’ha portata sull’isola di Fuerteventura 5 anni fa, anche la sua esperienza lavorativa nel mondo del turismo ed il suo cambio di vita.

Come sei arrivata a Fuerteventura e cosa ti ha spinto a scegliere proprio quest’isola?

Quando sono arrivata sull’isola avevo 40 anni, un’età importante e significativa per la mia vita visto che proprio in quell’anno c’erano stati molti cambiamenti, tra la fine di una relazione e la voce che girava sulla chiusura dell’azienda per cui lavoravo, mi sono resa conto che dovevo prendere delle decisioni importanti in merito al mio futuro.

E per meditare meglio sulle scelte di vita, mi sono regalata una vacanza a Fuerteventura in una Surf House gestita da un mio caro amico.

Molti la definiscono “l’energia dell’isola”, ma attratta dalla bellezza naturale di Fuerteventura e grazie all’esperienza delle persone che ho conosciuto durante il mio soggiorno, ho deciso di lasciare il lavoro in Italia ed iniziare una nuova avventura.

L’idea iniziale era di fare una stagione all’estero, imparare lo Spagnolo e fare un’esperienza nel settore del turismo, nel quale vedevo molte opportunità per un impiego futuro in quasi tutto il mondo. Non avevo un background di studi in questo settore, ma ero sicura che la dimestichezza con quattro lingue mi avrebbe aiutato.

Di cosa ti occupavi in Italia e com’è cambiata la tua vita lavorativa sull’isola?

In Italia mi occupavo dello sviluppo del merchandising in un’azienda di moto da cross. Mi piaceva molto l’ambiente lavorativo ed il lavoro in sé era molto stimolante, ma quando hanno chiuso l’azienda, non me la sono sentita di investire di nuovo in quel settore.

Avevo bisogno di uscire dal mondo dell’ufficio e trovare un lavoro che mi portasse di più a contatto con la gente, in un ambiente multiculturale. E sì: la vacanza a Fuerteventura mi aveva lasciato un segno molto forte!

La mia “stagione” di prova è iniziata con un poco di relax meritato e con un bel corso intensivo di spagnolo, perché quando si vuole lavorare all’estero la prima cosa da fare è imparare la lingua locale. Contemporaneamente ho iniziato a consegnare curriculum nei negozi di abbigliamento, visto che il mio ultimo lavoro in Italia mi aveva avvicinato molto a questo settore.

Ero molto felice della mia scelta di vivere a Corralejo, ma considerato il cambio importante, avevo ancora molti dubbi nella mia testa, chissà avevo bisogno di un’ulteriore conferma; e proprio quando mi stavo chiedendo se era la cosa giusta da fare, mi chiamarono per un colloquio in Desigual trasformando la mia permanenza in 7 mesi e successivamente in 2 anni.

Il lavoro nel negozio di abbigliamento è stata per me un’esperienza bellissima, però avevo ben chiaro il mio progetto iniziale di voler lavorare in un hotel e dopo aver acquisito padronanza con lo Spagnolo, ho ripreso la mia ricerca e sono riuscita a raggiungere il mio obiettivo.

Cosa ne pensi della realtà dell’hotel?

È un’esperienza molto interessante a livello professionale e sì, anche se a volte può risultare stressante per i ritmi intensi e la clientela esigente, credo ne valga la pena, dato che è una realtà lavorativa versatile e stimolante dove si può veramente imparare molto.

Bisogna anche considerare che anche a livello contrattuale si è molto tutelati e gli stipendi negli hotel sono più alti rispetto alla media dell’isola. Si ha anche diritto a più giorni di vacanza, anche se nel settore turistico bisogna dimenticarsi dei giorni festivi! Il “Natale con i tuoi” diventa un lusso!

trasferirsi a fuerteventura

Sei appassionata al mondo del surf visto che inizialmente vivevi in una surf house?

Anche se non sono venuta a Fuerteventura per il surf, ci sono cascata pure io!

La prima esperienza fu tragica e spaventatissima dalle onde e correnti dell’oceano decisi di rinunciare.

Quindi come “sport” alternativo ho scelto la fotografia. Mi sono comprata una bella reflex per fotografare i bellissimi paesaggi dell’isola e sono finita sulle spiagge a immortalare le sessioni di surf dei miei amici e di alcune scuole.

Così, a furia di osservare ed ascoltare le classi di surf, ho deciso di mettere in pratica quello che avevo appreso e, piano piano, sono riuscita a vincere le mie paure e ad appassionarmi a questo sport.

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Cosa consigli a una persona che ha pensato di trasferirsi a Fuerteventura ?

Chi sceglie di trasferirsi a Fuerteventura deve amare la tranquillità e il contatto con la natura, anche se il divertimento non manca!

Può essere un ottimo posto per chi vuole fare un’esperienza lavorativa all’estero nel settore turistico, anche se non lo consiglierei a giovani ambiziosi che vogliono fare carriera perché purtroppo l’isola, a lungo termine, può limitare abbastanza il processo di crescita professionale.

Sfaterei tutti quei miti che descrivono Fuerteventura come un paradiso fiscale, dove la vita non è cara e dove è facile fare fortuna. Ricordo che gli stipendi qui sono più bassi rispetto all’Europa, che gli affitti sono abbastanza alti e non è neanche così facile trovare alloggio.

Ma con la buona volontà e un po’ di spirito di adattamento sicuramente si può godere di una qualità di vita migliore, che è forse quello che scoprono le persone che decidono di fare di quest’isola la loro casa.

In conclusione l’isola ha molto da offrire, non solo a livello di natura e sport acquatici, ma credo che sia una buona opportunità per sperimentare un’interessante realtà lavorativa legata al turismo e anche per immergersi in un ritmo di vita un po’ più rilassato.

E per chi si innamora di Fuerteventura e decide di trasferirsi a lungo termine, il consiglio che posso dare è solo uno ed è racchiuso in un’unica parola: ” REINVENTARSI”.

Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla” Richard Bach