TODOS CON LOBOS! LOBOS PARA TODOS!

di Alessandra Ros

 

Martedì 15 gennaio è stato un giorno che ha segnato un prima e un dopo per l’Isola di Fuerteventura.

Dovuto a un comportamento, molte volte poco rispettoso da parte dei visitanti, la tanto amata Isola di Lobos, meta turistica e base per molti pescatori di Fuerteventura, è stata soggetta a restrizioni d’accesso da parte del consiglio comunale a compimento del Plan Rector de Uso y Gestión (PRUG).

Queste restrizioni consistono nel dare un limite massimo  giornaliero dell’isletta di Lobos di 200 pax suddivise in 2 turni: il 1º turno dalle ore 10:00 alle 14:00 e il 2º turno dalle 14:00 alle 16:00.

Come potrete immaginare questo cambio improvviso di un’abitudine lunga una vita ha portato a manifestare domenica 20 gennaio 1500 persone al porto di Corralejo con il movimento chiamato Todo con Lobos!Lobos para todos!”.

isla de los lobos

Una riforma che non molte persone appoggiano ed ha creato una forte polemica non solo da parte del popolo majorero (autoctono), ma a tutte quelle persone che vivono di turismo, di pesca come i proprietari di “chozas” (le piccole casette bianche dei pescatori) e i gruppi ecologisti che si occupano dell’isola.

Tinín Martínez, maestro di scuola e direttore del gruppo folclorico Dunas de Corralejo, ha detto riferendosi al sovraccarico di visitatori “Solo succede in estate, in inverno no quindi per i periodi estivi basterebbe fornire maggior cura, più pulizia e aumentare la presenza della Croce Rossa”.

Un’altra testimonianza importante è arrivata da Juan Santana, terza generazione del famoso Antoñito el Farero, che vende il pesce a l’unico ristorante dell’Isola di Lobos, proprietà di suo zio. Juan afferma che un limite di 200 persone è “ridicolo” tanto quanto il sistema di turni imposto, visto che la gente va a Lobos “per passare la giornata”.

Santana e gran parte del popolo majorero, sostengono che con un aumento della sicurezza l’isola non soffrirà di nessun deterioramento.

CURIOSITÀ SULL’ISOLA DI LOBOS

L’isola di Lobos prende il suo nome da “lobo” (meglio conoscuta come foca monaca o leone marino) questa specie, oggi in pericolo di estinzione è stata sterminata dall’isola per mano di pescatori preoccupati che la voracità di questi imponenti animali potesse compromettere le loro provvigioni di pescato.

Anche se l’isola ho avuto pochi insediamenti permanenti da parte dell’uomo, è interessante ricordare che fu base per molti pirati che, approfittando della tranquillità dell’isola priva di popolazione, si fermavano per sistemare le loro navi.

Sull’isola è nata nel 1903 la poetessa e drammaturga Josefina Pla anche se non è molto conosciuta da noi italiani.

Ma la storia più viva per tutti noi visto che è anche più vicina cronologicamente è quella di Antoñito Hernandez Páez meglio conosciuto come Antoñito el Farero che con sua moglie e i suoi 8 figli è stato il personaggio più popolare dell’isola di lobos. Guardiano del faro dal 1936 al 1968, molti del popolo majorero lo ricordano offrendo zuppa di pesce a chi ai tempi approdava all’isola.

Oggi la tradizione continua con suo figlio Andrès nell’unico e nella sua semplicità suggestivo ristorante che chi ha avuto modo di conoscere sicuramente se ne è innamorato.

ristorante isla de lobos

La polemica probabilmente continuerà ed ognuno porterà avanti con forza e tenacia i propri ideali come solo un vero majorero sa fare, ma ciò che personalmente ho respirato passando per il porto il giorno della manifestazione e chissà magari la parte più toccante della vicenda è che se il popolo majorero, che ama così tanto la sua isola ed ha gli intensi raggi di sole dell’Isola di Lobos che gli scorrono nelle vene.

Se un popolo che sta vedendo la sua amata terra cambiare sotto i suoi piedi giorno dopo giorno per mano di catene di hotel e turisti irrispettosi ad una velocità allarmante è sceso in piazza a favore della libertà di visitare e vivere il Parco Naturale del del islote de Lobos, beh chissà magari un fondo di ragione c’è!