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Vita e leggenda di Gustav Winter a Fuerteventura: benefattore o spia nazista ?

gustav winter

Gustav Winter, vita e leggenda

Uno dei personaggi più interessanti della storia di Fuerteventura e dell’arcipelago canario del XX secolo è senza dubbio il proprietario terriero tedesco Gustav Winter. I servizi segreti britannici lo consideravano una spia nazista protetta dal franchismo, mentre per gli abitanti di Fuerteventura fu sempre “Don Gustavo el alemán” (Don Gustavo, il tedesco).
Nato a Zastler, vicino Friburgo, nel Maggio del 1893, il giovane Winter iniziò gli studi ad Amburgo, ma nel 1913 si spostò in Argentina, da dove tornò l’anno successivo, in piena Guerra Mondiale. Gli Inlgesi attaccarono la nave su cui viaggiava, e lo rinchiusero su una nave-prigione ancorata a Portsmouth. Per la prima volta viene sospettato di spionaggio dagli inglesi. Nel febbraio del 1915 evade, raggiungendo a nuoto la nave oladese Hollandia, scappando poi in Spagna.

Racconta il suo amico Vicente Martínez un aneddoto curioso, che però dice molto del carattere di Winter: appena arrivato in Spagna non perse tempo e si diresse al Consolato del Regno Unito, dove approfittando della perfetta conoscenza della lingua e dell’occasione di far passare il proprio cognome come anglosassone si disse cittadino inglese. Uno stratagemma che gli permise di ottenere un cospicuo aiuto economico. Stabilitosi quindi nella neutrale Spagna, trovò lavoro a Madrid dove terminò gli studi di ingegneria. Tra i suoi principali progetti figurano la costruzione di centrali termoelettriche a Murcia, Tomelloso, Valencia, Saragozza e Madrid. Si trasferì a Las Palmas di Gran Canaria  quattro anni dopo, e fondò la Compañía Insular Canaria Colonial de Electricidad y Riego e l’annessa centrale elettrica, inaugurate nel 1928 dal dittatore Primo de Rivera.

Il poliedrico ed alquanto misterioso ingegnere tedesco visitò per la prima volta l’isola di Fuerteventura agli inizi degli anni ’30. Secondo quanto riportato dai figli fu tentato di acquistare l’isolotto di Isla de Lobos, decidendosi invece poi per Jandía, con l’intenzione di sfruttarne l’area desertica. Winter dapprima prese la penisola in affitto, per poi acquistarla nel 1941. Vi aprì un totale di 52 pozzi, piantando circa 100.000 pini canari a Pico de la Zarza.

Dopo la fine della Guerra, Winter e la moglie si dedicarono all’allevamento di capre, attivando un gran commercio di lana pregiata e formaggio con il mercato di Las Palmas. Agli inizi degli anni ’50, quando la penisola produceva circa 32.000kg di formaggio l’anno, la famiglia Winter arrivò a possedere 7.000 tra capre e pecore, producendo circa la meta’ dei prodotti caseari che venivano poi esportati a Gran Canaria. A quest’epoca di ricchezze per la famiglia Winter risale la costruzione di Villa Winter, un palazzetto – quasi un castello – a Cofete, il confine estremo della penisola e della strada che univa la Villa alla Pared (un muro di cinta che Winter costruì per proteggere il bestiame). La strada è ancora oggi conosciuta come “El camino de los presos”, perchè venne costruita dai prigionieri politici che Franco mandava nei campi isolani di Colonia de Vagos e Maleantes de Tefía e che venivano messi “a disposizione” di Don Gustavo. Nonostante ciò la famiglia non abitò mai la villa, ma si stabilì in una fattoria a Morro Jable, su una collina che dominava tutti i territori sottostanti. All’ingegnere tedesco si deve anche la costruzione di un aerodromo al faro de Jandia, progettato per essere usato dagli amici cacciatori di Winter, ma in realtà (sembra) utilizzato dagli aerei militari spagnoli come punto di rifornimento e/o emergenza.

Con l’inizio del turismo negli anni ’60 Don Gustavo promosse lo sviluppo del pueblo di Puertito de la Cruz, attirando diversi imprenditori tedeschi. Nel 1966 tre ingegneri tedeschi progettarono e costruirono il primo hotel per turisti tedeschi: il Casa Atlantica, approvato da Don Gustavo ed appoggiato dai suoi nuovi piani urbanistici per Solana de Jandía e El Matorral. Il grande lavoro di Gustavo Winter fu anche quello di investire nelle infrastrutture isolane: a lui si devono il progetti, i materiali e la costruzione della via principale, la chiesa – scuola (1950) con il conseguente arrivo di maestri e professori (1951), l’attivazione di una mensa scolastica infantile e di un centro sanitario (1955); attraverso il Patronato Benefico Edile Francisco Franco donò 74.000 metri quadri di terreno, per la costruzione di abitazioni da donare ai più bisognosi, agli studenti ed ai maestri della scuola (vi si costruirono 250 proprietà – oggi sarebbero le strade principali di Morro Jable: las calles Nuestra Señora del Carmen, Senador Velázquez Cabrera, Maxorata, Avenida del Faro, etc…); donò anche 85.000 metri quadri per la costruzione di un’Istituto Sociale della Marina, edifici comunali, ambulatori, centri culturali, parchi da gioco, centrali telefonica ed elettrica.

Gustav Winter morì nel 1971 a Las Palmas de Gran Canaria. La famiglia riuscì, negli anni, a vendere tutte le proprietà di Don Gustavo, anche la Villa, che, trovandosi all’interno di un Parco Naturale, verrà’ probabilmente trasformata in piccolo hotel o museo.

L’OSCURA LEGGENDA

Don Gustavo fu protagonista di una leggenda mai risolta, nemmeno dagli studiosi. Secondo quanto si racconta,Villa Winter – semifortificata – era stata appositamente costruita a Cofete (luogo abbastanza isolato) per essere utilizzata dai sottomarini tedeschi durante la Guerra come rifugio e punto di rifornimento. La torretta della casa, inoltre, sarebbe servita da faro segnaletico per gli aerei tedeschi, come testimoniato da un pilota della RAF che confessò di averne abbattuto uno proprio nei pressi del palazzetto.

Il tutto risulta coerente con l’isolamento del luogo e la costruzione di un’infermeria, realizzati con l’appoggio e protezione del regime franchista, che inviava soldati a casa di Don Gustavo per mantenere le attività sotto controllo. Si è anche pensato che la casa di Cofete sia stata progettata per essere l’ultimo rifugio di Hitler ed Eva Braun. Tutto ciò spiegherebbe anche come mai la casa non fu mai abitata dalla famiglia Winter, ed il fatto che Winter sia stato reclutato come ingegnere dalla Marina tedesca. Quando, però i tedeschi fuggirono dalle Canarie, abbandonarono Winter al suo destino…che fu quello di rifugiarsi ancora una volta in Spagna, dove conobbe Elisabeth Althaus, sua futura moglie.

Dopo la disfatta di Hitler, Winter perse tutte le sue proprietà, ed il suo nome iniziò ad apparire nelle liste delle spie tedesche coperte dal regime spagnolo. In questa lista Winter viene descritto come “Un agente tedesco incaricato di mantenere operativo un punto di osservazione e di rifornire i sottomarini tedeschi”. Solo nel 1947 gli alleati permisero alla famiglia Winter di tornare alle Canarie.

Gustav Winter è scomparso da oltre 30 anni, dopo averne abitati altrettanti nella regione più isolata della Canarie. Il suo segreto, se c’è stato, non è mai stato scoperto, ed a Jandía la popolazione crede ancora che esistano tunnel sotterranei che portano dal mare alle cantine di Villa Winter. Che sia stato o meno spia di Hitler, la leggenda di Don Gustavo gode ancora oggi di ottima salute.

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