Storia di Fuerteventura

Molto poco si sa dei primi abitanti di Fuerteventura, sebbene diversi studi portino a pensare ai cro-magnon, abitanti le coste del Nord Africa, o più recentemente, ai Berberi. Sembrano essere state popolazioni, comunque solitarie e senza alcuna conoscenza di navigazione (il chè rende perlomeno curioso il fatto che le tutte le Canarie fossero abitate). Non sono giunti a noi resti archeologici importanti, a parte il sito del massiccio di Tindaya (in antichità considerato il “Monte Sacro”), dove sono state ritrovate almeno 100 incisioni rupestri dalla forma di piede, per cui si pensa vivessero per lo più in caverne e luoghi naturali riparati.

La prima testimonianza scritta della storia di Fuerteventura è del 1339, ed è di Angelino Dulcert – il primo e più noto cartografo maiorchino – che la segna nelle mappe come “Forte Ventura“: sul nome si è a lungo dibattuto (e le tesi sono ancora aperte), perchè se da una parte è chiaro il significato di “Forte”, dall’altra “Ventura” potrebbe significare molte cose, da fortuna, ventura, vento, felicità…

Quando nel 1405 arrivarono gli Spagnoli, trovarono un’isola divisa – letteralmente – da un muro in pietra, di cui oggi non rimane nulla. Il muro separava i due regni di Maxorata e Jandía.

Fuerteventura (con Lanzarote ed El Hierro) fu conquistata dall’aristocratico, militare, esploratore e pirata Jean de Bethancourt, che fondò la prima capitale dell’isola: Betancuria, che venne completamente distrutta dall’assalto del pirata Jaban de Arraez nel 1593.

Durante il secolo XVIII l’isola venne occupata da una milizia militare chiamata “Los Coroneles”, sotto il comando della famiglia Sánchez-Dumpiérrez, cui si deve comunque la costruzione di uno dei più importanti edifici di Fuerteventura, la “Casa de Coroneles”, un vero e proprio distretto militare, con piazza d’armi e scuderie.

cultura di fuerteventura

Nel 1812 la Spagna mise in atto una serie di cambi amministrativi, secondo i quali Fuerteventura smise di essere territorio semi-indipendente, per passare di fatto ad essere Provincia Spagnola della Canarie. Allo stesso tempo si fondarono i paesi di Antigua, Casillas del Ángel, La Oliva, Pájara, Tetir e Tuinje, mentre il comune di Puente de Cabras non sarà indipendente sino al 1834. Betancuria cesserà di essere capitale nel 1860, quando Puerto Cabras avrà assunto tutti i poteri amministrativi e territoriali di Fuerteventura (passerà ad essere Puerto del Rosario solo nel 1956).

Negli anni ’60 la maggior parte degli abitanti emigrò verso la Penisola Iberica e l’Africa, nonostante la costruzione dell’aeroporto del Matorral – che poteva presupporre una certa autonomia e sviluppo. E lo è stato, fino ai primi anni del 2000, quando gli edifici più vecchi dell’aeroporto divennero tristemente famosi per le vicende politiche legate all’immigrazione clandestina.

Fuerteventura – come le altre isole dell’arcipelago – vive principalmente di turismo: grandi complessi, resort e zone turistiche sono andate sviluppandosi per tutta l’isola, dando un notevole impulso al settore. Nel 2012 ricevette la Medaglia d’Oro del Quality Coast Gold Award, un premio internazionale che contraddistingue la qualità ambientale (soprattutto marina e costiera). Fuerteventura è stata nominata “Destinazione perfetta” nelle categorie: protezione e ricchezza delle aree naturali, politiche ecologiste, gestione dell’inquinamento acustico, ospitalità, e identità (cultura, territorio, tradizione).