Trasferirsi a Fuerteventura: la storia di Maurizio e la sua famiglia

“Purtroppo negli ultimi anni il lavoro era diventato sempre più stressante e sempre meno redditizio, al punto da farmi pensare sempre più spesso all’idea di cambiare vita completamente. Finché un giorno, con mia moglie, abbiamo deciso di verificare se davvero fosse un sogno realizzabile”. Un sogno divenuto realtà. Dopo aver messo in vendita la casa in Italia ed averla venduta nel giro di pochissimo tempo, Maurizio, con al seguito moglie, figlio e mamma di 80 anni, ha deciso di trasferirsi a Fuerteventura, a Corralejo. Ora, a distanza di quasi due anni dal trasferimento, la loro vita è cambiata. Maurizio e sua moglie Angela hanno aperto da alcuni mesi il sito www.corralejo.info, una guida utile e dettagliata sulle attività della zona nord di Fuerteventura. Suo figlio si è perfettamente integrato e sua mamma, all’età di 83 anni, inaspettatamente e casualmente ha incontrato un nuovo compagno grazie al trasferimento sull’isola. Un bilancio senza dubbio positivo come afferma Maurizio stesso: “Rimpiango forse di non averlo fatto prima. Sto vivendo giorno per giorno, conoscendo un nuovo mondo e nuove persone e la cosa mi affascina.”

Maurizio, raccontaci qualcosa di te:

Sono originario di Viareggio, nato nel 1967, diplomato all’istituto nautico e, dopo varie esperienze lavorative, da marinaio a fotografo, ho passato gli ultimi 18 anni in Italia, gestendo una sala da biliardo con bar annesso. Purtroppo negli ultimi anni il lavoro era diventato sempre più stressante e sempre meno redditizio, al punto da farmi pensare sempre più spesso all’idea di cambiare vita completamente. Finché un giorno, con mia moglie, abbiamo deciso di verificare se davvero era un sogno realizzabile.

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E quindi?

Abbiamo messo in vendita la casa e nel frattempo siamo partiti per un sopralluogo a Tenerife e Fuerteventura. Dopo neanche due settimane avevamo trovato il compratore, miracolo o segno del destino? Fatto sta che abbiamo scelto Furteventura e nel giro di 4-5 mesi ci siamo ritrovati tutti a Corralejo. Io, mia moglie Angela, mio figlio che ora ha 10 anni e mia madre che ne ha 83.

Con che spirito tuo figlio ha affrontato il trasferimento?

Mio figlio Tommaso non ne voleva sapere di venire, è stato l’osso più duro da convincere, pur avendo solo 8 anni quando siamo partiti, aveva già messo le sue piccole radici in Versilia ed era veramente arrabbiato nero. Adesso è contento, ci sono voluti alcuni mesi, ma adesso è felice, parla spagnolo come se fosse nato qui, si è fatto nuovi amici e sta bene.

E tua madre?

Mia madre meriterebbe una storia a parte, mi ha seguito scegliendo forse il male minore, perché altrimenti sarebbe rimasta in Italia da sola, essendo io figlio unico e lei vedova da 20 anni. Inaspettatamente e casualmente ha incontrato un nuovo compagno grazie al trasferimento sull’isola, una persona veramente speciale, un gentiluomo d’altri tempi con cui sta condividendo questa esperienza. Le sta facendo passare giorni bellissimi, hanno entrambi 83 anni e stanno vivendo la vita come se ogni giorno fosse l’ultimo. Da ammirare.

Molta gente, specialmente famiglie con figli, chiedono informazioni su come funziona il sistema scolastico a Fuerteventura. Avendo tu un ragazzino di dieci anni, puoi raccontarci qualcosa?

Il sistema scolastico è leggermente diverso, le elementari durano 6 anni e le medie 4, più altri 2 di “bachilerato”, una sorta di specializzazione, se così si può chiamare. Da quello che sembra per il momento, il livello di insegnamento è simile a quello italiano, forse qualche materia diversa e qualcosa in più. Per esempio lui adesso è in quinta e ha iniziato quest’anno a studiare la seconda lingua straniera (il tedesco nella sua scuola) oltre all’inglese. Inoltre hanno dei computer a disposizione con cui lavorare in alcune materie e, grazie al clima, riescono quasi sempre a fare ginnastica e ricreazione all’aperto, sfogandosi e rendendo più leggera la scuola. Per quanto riguarda la lingua spagnola, non ha avuto praticamente nessuna difficoltà, arrivando a Fuerteventura in giugno, è riuscito a imparare in 3 mesi quella base minima di spagnolo da consentirgli di affrontare la scuola, a settembre, senza troppe difficoltà linguistiche.

Per quel che riguarda invece la situazione di tua madre, di quali servizi usufruisce da pensionata? Riesce a vivere meglio con la pensione a Fuerteventura?

Il miglior beneficio è soprattutto mentale, mia madre si è rimessa in gioco e ha ritrovato uno spirito invidiabile per una persona della sua età. Anche dal punto di vista economico ha trovato dei vantaggi, la sua pensione è aumentata leggermente e allo stesso tempo abbiamo riscontrato una media più bassa nei costi della spesa alimentare.

Tornando a te, di cosa ti occupi?

Io e mia moglie Angela da alcuni mesi abbiamo aperto un sito web che si chiama www.corralejo.info e vuole essere una guida utile e dettagliata sulle attività della zona nord di Fuerteventura. Stiamo creando quello che a noi avrebbe fatto molto comodo quando siamo arrivati: una pagina internet su Corralejo e dintorni, con il maggior numero di informazioni, non solo bar e ristoranti, ma anche e soprattutto negozi, servizi, info sui trasporti, uffici, agenzie. Tutte le attività meno turistiche, ma comunque utili e ricercabili anche dai residenti (come ferramenta, mercerie, lavanderie, ecc…).

Interessante…

Sì, molto. La caratteristica principale che ci contraddistingue poi, è che tutte le attività vengono pubblicate in forma base gratuita, così da avere il maggior numero di adesioni e di conseguenza creare un servizio sul web veramente utile e completo. In un secondo momento, le attività che  vorranno mettersi in evidenza nelle varie pagine del sito, avranno la possibilità di acquistare spazi e banner pubblicitari. Sul sito ci sono attualmente più di 200 attività elencate, che sembrano tante, ma in realtà abbiamo ancora un gran lavoro da fare. Comunque siamo fiduciosi, stiamo riscontrando che la cosa piace a utenti e commercianti: è semplice e funzionale, ma sopratutto è gratuito e disponibile a tutti, anche piccole attività che non hanno budget per la pubblicità possono così ritagliarsi un piccolo spazio con le informazioni basilari riguardo i loro servizi. Stiamo sviluppando anche una parte del sito, trasformandolo in un blog, con notizie, curiosità ed eventi su Corralejo e La Oliva. Allo stesso tempo collaboriamo con Gecko FM una radio che sta iniziando adesso a trasmettere, sempre qui in Corralejo e, approfittando della situazione, proponiamo pubblicità anche via radio.

Una curiosità, perché inizialmente la tua scelta è ricaduta su Tenerife e Fuerteventura? Ne avevi già sentito parlare?

La scelta delle Canarie è arrivata per esclusione, poiché abbiamo pensato di conciliare le esigenze di tutti, quindi le condizioni erano: un Paese con una lingua facilmente comprensibile, con un clima migliore o uguale all’Italia, che avesse il mare, che facesse parte della Comunità Europea così da garantire determinati diritti, come libertà di residenza o cure sanitarie e anche una minima stabilità politica (penso ai Paesi del Centro America o l’Africa dove magari un giorno ti svegli e trovi un dittatore nuovo…possibilità remote, ma accadono). In più alle Canarie ci sono costi ridotti sulla benzina, sui tabacchi, sull’IVA (che si chiama IGIC ed è al 7%), non serve il riscaldamento in casa, le tasse sono più basse e molti costi in generale sono inferiori. Tra Tenerife e Furteventura abbiamo scelto Fuerteventura e quindi Corralejo, perchè è una cittadina piccola e tranquilla, a misura d’uomo e di bambino, con spiagge naturali fantastiche e possibilità di vita e sport all’aperto.

Trasferirsi a Fuerteventura

Com‘è la situazione attuale da un punto di vista lavorativo?

Penso che ci siano possibilità lavorative in certi settori, ci sono cose che mancano, alcuni lavori qualificati e persone specializzate potrebbero avere sbocchi importanti. Il nord dell’isola si basa molto sul turismo, la ristorazione la fa da padrone ed è un campo con moltissima concorrenza, a tal proposito consiglio a tutti quelli che valutano progetti in tale settore di approfondire molto bene prima di imbarcarsi in imprese o attività che possono poi non funzionare.

Come vivi a Corralejo?

Meglio di come vivevo in Italia. Per quanto mi riguarda, lo stile di vita è cambiato letteralmente dal giorno alla notte, in Italia lavoravo di notte e mi addormentavo all’alba, qui mi accade esattamente il contrario. Ho trovato solo benefici e la mia famiglia di conseguenza. La città poi è piccola, non ci sono semafori, il parcheggio è gratuito e si trova facilmente, c’è un grande rispetto per il codice della strada, le auto si fermano per far passare i pedoni sulle strisce, tutti portano la cintura, non si sentono clacson, molti ragazzi usano lo skate come mezzo di locomozione, insomma c’è un livello di stress decisamente inferiore a quello che ho lasciato nel Bel Paese.

Tutto molto bello, ma i lati negativi?

Mi credi se ti dico che io non ho ancora trovato dei “contro”? Fino ad ora ho trovato solo lati positivi, dalla qualità della vita, più semplice però meno stressante, al clima sempre mite, in quest’isola manca l’inverno, in pratica ci sono solo 3 stagioni. Molto importante è la quasi totale assenza di criminalità, se non qualche furtarello in appartamenti turistici, non ho ancora mai sentito parlare di gravi problemi di delinquenza, come scippi, rapine, atti violenti o crimini ancor più feroci come eravamo abituati a sentire in Italia. Qui vedo bambini, donne, anziani in giro da soli, a qualunque ora e in qualunque zona, tranquillamente e senza nessun pericolo apparente.

Trasferirsi a Fuerteventura

Tornando al tuo trasferimento, per quanto riguarda l’aspetto pratico è stato complicato organizzarlo?

Per il trasferimento mi sono affidato ad una ditta di trasporti via mare di Livorno, ho fittato un container che mi hanno portato davanti casa a Corralejo; l’auto l’ho venduta e ho comprato qui una usata; la cosa complicata è stato fare documenti per mia madre e la sua pensione, ma solo perché li abbiamo fatti da qui, una volta trasferiti. Se avessimo iniziato le pratiche quando ancora eravamo in Italia forse sarebbe stato più semplice. La burocrazia e il “rimpallo” di uffici è aumentata a dismisura, penso perché eravamo già all’estero. Mio figlio l’abbiamo iscritto senza problemi a scuola 2 mesi prima che arrivassimo, in uno dei nostri sopralluoghi dell’isola, così come abbiamo cercato una casa in affitto per quando saremmo arrivati. In linea di massima non è stato comunque difficile organizzare tutto: internet e pazienza.

Sei a Corralejo ormai da un anno e mezzo. Se ti chiedessi di fare un resoconto di questo periodo, quale sarebbe?

Senz’altro positivo, anzi forse rimpiango di non averlo fatto prima. Sto vivendo giorno per giorno, conoscendo un nuovo mondo e nuove persone e la cosa mi affascina, non mi sento poi tanto legato alla mia terra, non ho quel senso di presunzione che mi fa dire che il mio Paese è meglio degli altri solo perchè ci sono nato io. Ho sempre avuto la curiosità di viaggiare e vedere altri posti, ho avuto anche la fortuna di farlo e non mi spaventa una nuova terra straniera, tanto più che con tutti gli italiani che ci sono a Corralejo, ci sono giorni che non sembra di essere a migliaia di km dall’Italia.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Non avere progetti futuri. Fino a pochi anni fa, mai avrei pensato di lasciare l’Italia per trasferirmi a Fuerteventura. Nemmeno la conoscevo! Adesso sono qui, con un mio progetto, sto iniziando un lavoro nuovo che mi permette anche di conoscere ogni giorno persone diverse, e questo mi dà fiducia e speranza di nuove prospettive. Non so se Fuerteventura sarà la meta definitiva, sicuramente è un punto di partenza per una nuova vita, il passo più grande era lasciare l’Italia, fatto quello, è possibile anche tutto il resto.

www.corralejo.info

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A cura di Nicole Cascione