Trasferirsi a Corralejo: la storia di Paola

“Mi chiamo Paola, ho 52 anni, un marito fantastico, Marco, e fino a due anni fa la nostra vita si svolgeva tranquillamente in Italia, come quella di molte altre persone”. Si presenta così Paola, che ha deciso di trasferirsi a Corralejo da due anni, partita con il desiderio di diventare finalmente padrona del proprio domani.

Dopo una visita esplorativa, è scoccato il colpo di fulmine per Fuerteventura, la “La Isla Tranquila”: mare, spiagge e deserto, piccoli paesini disseminati qua e là per l’isola; un luogo dove il tempo scorre lento, ma i giorni volano. Due anni in cui la vita di Paola è cambiata totalmente e in positivo. Nonostante le sue amiche non avrebbero scommesso un centesimo bucato sulla sua nuova vita, Paola oggi si sente rinata e felice.

Paola, quando e per quale motivo hai deciso di trasferirti definitivamente a Corralejo?

Con l’avvicinarsi dei fatidici “cinquanta”, io e Marco abbiamo iniziato ad essere insofferenti, avevamo la sensazione che il tempo ci stesse sfuggendo dalle mani, imprigionati nella routine, in attesa sempre che succedesse qualcosa: dal susseguirsi delle stagioni, alla stabilità politica, all’uscita dalla crisi economica. Tutto girava intorno a qualcosa che non ci apparteneva più. Abbiamo pensato che volevamo cambiare vita, riprenderci i nostri giorni, mesi, essere padroni del nostro domani.

Di cosa ti occupavi in Italia?

Dopo aver lavorato per circa 20 anni in varie aziende occupandomi di contabilità, all’apice della carriera mollai tutto per aprire un negozio di accessori femminili, dove io stessa creavo bijoux, trasformando quella che era una passione in un lavoro (in me, è stato sempre forte il desiderio di cambiamento, la necessità di inventarmi sempre cose nuove ed appassionanti).

Questo tuo continuo desiderio di cambiamento, ad un certo punto ti ha portata via dall’Italia, ma qual è stata la molla?

Il negozio mi dava molte soddisfazioni dal punto di vista creativo, ma era molto impegnativo. Con la crisi che avanzava, ho deciso di venderlo e a quel punto eravamo liberi da ogni impegno e potevamo decidere cosa fare di noi. La scelta è stata più facile del previsto, volevamo rimanere in Europa, non volevamo allontanarci troppo, le nostre mamme hanno ottant’anni, quindi cercavamo un posto relativamente vicino. Io adoro l’estate e la primavera, detesto il freddo e la pioggia e, come molti sanno, le Canarie vengono definite le isole dell’eterna primavera. Dopo aver esplorato Gran Canarie e Tenerife, il colpo di fulmine è scoccato per Fuerteventura – La Isla Tranquila – questo era quello che volevamo: mare, spiagge e deserto, piccoli paesini disseminati qua e là per l’isola; un luogo dove il tempo scorre lento, ma i giorni volano. Dopo la vacanza “esplorativa”, tornati in Italia in quella che era la nostra casa, in meno di un mese abbiamo organizzato tutto: impacchettato, venduto, regalato e siamo arrivati qui nel nostro piccolo paradiso con il cuore felice, lasciando tutto dietro le spalle.

Cosa ti è dispiaciuto lasciarti alle spalle e cosa invece hai trovato a Corralejo?

Gli affetti sono eterni, le cose materiali non hanno valore per me e per le amiche c’è skype. Amo tutto di questo posto. Il cibo, si trovano verdura e frutta biologiche nei mercatini a prezzi bassi e così ho imparato ad apprezzare la cucina locale; grazie alle dritte di una mia amica del luogo, compro burro fresco e latte di capra appena munto e il requeson, un formaggio simile alla nostra ricotta. Ho imparato a cucinare la capra (squisita!!!), ma continuo a preparare le apprezzatissime torte “italiane” che le mie nuove amiche adorano; amo il cielo di un azzurro infinito, il vento che non ti fa morire di caldo, la lentezza majorera: i quindici minuti di ritardo sono canonici; amo camminare per chilometri senza incontrare nessuno; amo poter andare in bicicletta con sicurezza perché qui ovunque ci sono piste ciclabili; amo attraversare la strada sulle strisce senza fermarmi perché qui il pedone ha sempre la precedenza; amo le banche con le porte aperte e le persone che ti sorridono anche se non ti conoscono.

trasferirsi a corralejo fuerteventura

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Nel nostro colloquio conoscitivo, mi hai detto che hai la fortuna di non lavorare. Come riuscite a sostenervi?

Abbiamo la fortuna di avere una rendita che ci permette di non lavorare (grazie ai miei suoceri e al buon senso per gli affari di mio marito). Ma tutto quello che abbiamo qui, in Italia non sarebbe possibile, perché spesso devi lavorare per sopravvivere.

Raccontaci un po’ come si svolge una tua giornata tipo:

Per una come me sempre sui tacchi, attenta al look, è bellissimo vivere in short e sneakers, non vado più dal parrucchiere tutte le settimane, in compenso vado in palestra tutti i giorni e mi posso permettere pilates tre volte la settimana (mentre nella mia città era proibitivo). Ho una casa con una piscina grande, dove tutti i giorni faccio lunghe nuotate, e l’idromassaggio nel giardino dove mi rilasso sotto il sole. Frequento un corso di spagnolo, non avrei mai pensato di sedermi dietro ad un banco di scuola dopo tanti anni… e poi ho tutto il tempo per leggere, leggere, leggere la mia passione.

Hai riscontrato molte difficoltà durante il tuo trasferimento?

Ci sono molti falsi miti che circolano in rete. Il mio consiglio è quello di rivolgersi sempre a persone che hanno visibilità, un ufficio, persone che svolgono la propria professione in modo competente. Posso dire che per la casa è sempre meglio rivolgersi ad un’agenzia immobiliare, qui non ci sono commissioni di agenzia sugli affitti, devi dare una caparra che un’agenzia seria ti restituisce allo scadere del contratto. La burocrazia non è contorta e lenta come in Italia, le pratiche da fare non sono molte, ma è fondamentale ottenere il NIE (simile al nostro codice fiscale), e per chi non lavora non è automatico, ma ci sono delle condizioni ben precise: aprire un conto corrente e depositare 5 mila euro a persona o 8 mila se sposati, dimostrare che hai una rendita sufficiente per mantenerti, l’assicurazione sanitaria privata, il contratto di affitto o acquisto di una casa.

Senti di esserti completamente integrata nella società?

Mi sento integrata perfettamente, ho amiche spagnole con le quali esco per due chiacchiere e un caffè, per fare un giro al mercatino. E anche nuove amiche italiane con le quali si parla anche spagnolo, perché ormai ci sentiamo parte integrante di questo luogo.

Quali sono i pro e i contro del vivere a Corralejo?

I pro sono molti, a parte la magia del luogo, la tranquillità ma anche la completezza (è un luogo comune dire che a Fuerteventura non c’è niente: ed io rispondo sempre: “A Massa cosa c’è?” Perchè ancora non l’ho detto, ma io sono di Massa una piccola cittadina toscana ai confini con la Liguria). Certo se ami la vita frenetica, le discoteche, il caos questo posto non fa per te. Di contro c’è tutto quello che si può desiderare. Il costo della vita è inferiore di un 30% rispetto all’Italia e al posto dell’IVA c’è una tassa che incide solo del 7%. Mi piace meno, ma non è colpa del luogo bensì un merito, l’arrivo in massa di italiani, che sembra vogliano più seguire una moda che aderire pienamente all’idea di cambiare vita. Perché cambiare vita significa adeguarsi e rispettare le regole del posto in cui ti trasferisci ed in primis imparare la lingua e non pretendere che siano gli abitanti del luogo ad adeguarsi a te. Questa regola vale per tutti, anche per inglesi tedeschi o francesi. Ma ora a Corralejo siamo un po’ troppi e non tutti “idonei”.

Quali sono, secondo te, le bellezze del posto?

Sicuramente le spiagge lunghissime e bianche, l’acqua cristallina, le dune di sabbia del deserto de La Grandes Playa, i paesini nel cuore dell’isola, perché chiamarli città è azzardato, gli spazi infiniti. La natura è la bellezza di questo posto.

Com’è cambiata la tua vita in quest’ultimo periodo?

Totalmente, le mie amiche non avrebbero scommesso un centesimo bucato sulla mia nuova vita, mi sento rinata e ho il cuore felice.

A chi consiglieresti Corralejo e perché?

Come si sarà capito, sono follemente innamorata di questo posto, quindi sono di parte e la consiglierei a tutti, ma so che non tutte le persone sono fatte per vivere in un posto così. Chi ha bisogno di adrenalina, stimoli continui, iperattività cittadina, sicuramente non potrebbe vivere in questo posto; chi ama stare con se stesso allora può venire qui.

Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?

Rimanere qui a lungo, penso per sempre, e avendo molto tempo a disposizione mi piacerebbe aprire un blog dove scrivere di questa nuova vita e magari essere di aiuto a qualcuno.

paolamassa.k@gmail.com

profilo facebook : Paola Massa

A cura di Nicole Cascione